La mattina di Mercoledì 03 Novembre le classi delle superiori hanno incontrato on line il Procuratore della Repubblica di Avellino dott. Domenico Airoma, che ha presentato la figura del giudice Rosario Livatino, il primo magistrato Beato nella storia della Chiesa, ucciso “in odio alla fede”, da quattro killer della “Stidda”, la cosca ribelle dell’agrigentino, il 21 settembre 1990, quando non aveva ancora 38 anni, ma era in magistratura già da 12.
Il dott. Airoma ha raccontato la vita del giudice di Agrigento e dialogato a lungo con gli studenti. E’ emersa la figura di un uomo e di un professionista innamorato di Dio e della Giustizia. Tra le particolarità, ha raccontato che in fondo alle agende di Livatino, gli inquirenti che indagavano sulla sua morte trovarono una sigla misteriosa “s.t.d.” che li mise a lungo in scacco finché non scoprirono l’arcano: il significato era “sub tutela dei”, sotto la protezione di Dio, nelle mani di Dio.
Figura esemplare quella di Livatino, che svolgeva il suo lavoro con cura, attento ai dettagli, coerente ai valori in cui credeva e amava dire che nel fare il Giudice serve “schiena dritta e cuore grande”. E’ stato un uomo che non ha fatto cose eclatanti, ma ha reso straordinario il lavoro quotidiano seminando il bene.
L’incontro è stato occasione importante di riflessione e formazione sui temi della giustizia e del diritto vissuti come testimonianza cristiana e Livatino è risultato essere un modello per tutti i ragazzi e le ragazze che desiderano impegnare la loro vita nella costruzione di una società giusta, accogliente e solidale.
Per chi volesse approfondire la vita di Rosario Livatino può leggere il libro “Un Giudice come Dio comanda”, ed. Il Timone.